No, non lo è

Perchè allora tutto questo parlare di Google Analytics e dei problemi della privacy a 4 anni dall’uscita delle nuove normative GDPR?

Potere alla sintesi

Il 23 Giugno 2022 il garante italiano, ha dato 90 giorni di tempo a coloro che hanno un web site e/o un’app per verificare che le modalità di trattamento dei dati siano conformi alle normative del GDPR.

Tra i vari adempimenti a cui è necessario ottemperare, in particolare nell’articolo 122 del codice della privacy è chiaramente espletato che i dati devono rimanere in Europa e che il consenso deve essere rilasciato a seguito di una completa informazione delle modalità di trattamento. Ben inteso però che il consenso non può essere un’opzione di default, ma deve essere una “action” deliberata e consapevole dell’utente.

Come? Davvero quasi nessuno legge le modalità di trattamento dei dati, ma clicca comunque sul consenso?
Si, possibile, ma di certo per farvi questa domanda non siete tra i migliaia e migliaia che hanno ricevuto la mail dal Sig.re Federico Leva , un buontempone che, probabilmente colto da forti attacchi di noia, ha deciso di giocare con i cavilli del GDPR mandando random centinaia di migliaia di e-mail in tutta Europa richiedendo alle aziende di cancellare i suoi dati registrati dopo la sua visita al sito dell’impresa.

Sia chiaro però, il caso Google Analytics non nasce da un bug del servizio, ma semplicemente è il software web based più utilizzato e pertanto il problema sollevato riguarda tutta la rete e centinaia di software che salvano i dati in server extra comunitari.

Data sharing, come funziona?

Quando navighiamo nel web o nelle app dei device mobile, durante la visualizzazione delle pagine rilasciamo deibiscottini” (porzioni di codici che fungono da tracce) sulla base dei quali si muove la gran parte dell’economia del nuovo millennio, ovvero quella della promozione digitale in grado di segmentare il target sulla base degli interessi.

E come è possibile conoscere con precisione gli interessi di coloro che navigano?
Ecco, per l’appunto grazie a questi cookie (biscottini) che vengono rilasciati durante la navigazione.

Certo, non è il massimo dell’anonimato (anche se per ovviare a questo sarebbe sufficiente utilizzare la navigazione anonima disponibile su tutti i browser), ma di sicuro nei cookie che rimangono registrati nel browser non ci sono informazioni personali, salvo l’indirizzo IP che le compagnie telefoniche sono costrette a decodificare soltanto in caso di crimini internazionali contro l’umanità e pertanto non proprio così semplicemente sfruttabile per il marketing delle imprese; nel caso di Osama Bin Laden ad esempio ci vollero anni prima di avere tutti i dati degli IP utilizzati per organizzare gli attacchi terroristici.

E’ pure vero però che le informazioni private possono però esserededotteda Google nel caso in cui l’utente abbia effettuato prima della navigazione l’accesso con il proprio account all’interno del browser, cosa molto probabile visto che è indispensabile per controllare le e-mail in Gmail.

Mmmmm,  adesso si, in effetti ora è molto più chiaro capire perché nel web si dice che se utilizzi un servizio potente ed allo stesso tempo gratuito, vuol dire che la merce sei tu, vero?

Cosa fare allora per essere in regola?

Le procedure non sono ancora chiarissime, ma diciamo che applicando le procedure che seguono è molto probabile che non avremo nessun problema in termini di privacy policy:

1- Convertire l’account Google Analytics Universal nel nuovo GA4 ovvero Google Analytics 4 che permette ad esempio di oscurare parte dell’IP degli utenti che visualizzano le pagine.

2- Utilizzare il comodissimo Google Tag Manager per includere TUTTI i software integrati al sito internet, incluso GA4 ovviamente.

3- Selezionare nelle impostazioni del Tag Manager l’opzione Server Side così da da far rimanere i dati registrati in Europa

Questa procedura permetterà non soltanto a Google Analytics 4 di gestire i dati all’interno della comunità europea, ma anche ad altre integrazioni come il pixel di Facebook e a tutti gli altri utilissimi tool sincronizzati con il proprio sito internet.

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